AI.Music dipinge “Il Mondo di Dorian”, un universo apparentemente idilliaco
con cieli tersi come zucchero filato e città prive di rumore.
Tuttavia, la canzone ci spinge a guardare “oltre la cornice”,
dove sanguinano cicatrici di memorie spente e terre arse nascondono le sofferenze.
È un’esplorazione poetica del contrasto tra una bellezza quasi artificiale e la dura realtà che cela,
un quadro che muta sotto il nostro sguardo interrogativo.
Ma i panorami di Dorian
hanno cieli tersi e immersi
in cascate di nuvole,
dolci da mangiare,
come zucchero filato,
sopra campi sterminati,
di colori,
ancora da inventare.
Nelle città di Dorian
non fumano camini
e fini linee tratteggiate,
le strade rade di auto
che non fanno rumore
e muore solo il giorno,
ogni giorno,
nelle città di Dorian
Ma oltre la cornice
sanguina ogni cicatrice
che segna le memorie spente,
le terre arse e oltre il niente,
le fami di povera gente,
chiusa fuori dal mondo di Dorian
illusa da ogni nuova storia
nel mondo di Dorian
Il mondo di Dorian
è una foresta verde e silenziosa
di alberi rigogliosi
senza chioma né radici.
E l’eco dei sussurri
non si perde mai nel vento.
E’ un quadro all’incontrario
cambia quando lo contemplo
cambia se io lo contemplo
E non fa alcun clamore
il piangere del cielo
che bagna e stagna lieve
sopra i campi di Dorian
nel mondo di Dorian
nella mente di Dorian
E oltre la cornice
sanguina ogni cicatrice
che segna le memorie spente
le terre arse e oltre il niente
le fami di povera gente
chiusa fuori dal mondo di Dorian
illusa da ogni nuova storia
nel mondo di Dorian
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