Jolly Morbido ci lancia una domanda: “Dov’è Cipollino?”.
Con ironia e un tocco aggressivo,
la canzone parte alla ricerca del piccolo eroe ribelle di Gianni Rodari,
figura apparentemente svanita dalla memoria collettiva.
È un brano che celebra il coraggio di chi sfida il potere
e si interroga sul perché un simbolo di lotta per la libertà sia stato quasi dimenticato,
ricordandoci che la sua voce non può comunque essere cancellata.
Mi sveglio al mattino, un pensiero mi assale,
un nome risuona, ma sfugge, è irreale.
Da bambino sapevo ogni fiaba a memoria:
Cappuccetto, Raperonzolo e la loro storia.
Ma chi è Cipollino? Mi sembra importante,
forse un eroe o un furfante arrogante?
Scavando nei ricordi non trovo una traccia,
ora cerco risposte, che inizi la caccia!
Cipollino, Cipollino,
un ribelle un po’ bambino!
Dalla terra d’Italia spuntò,
ma qualcuno poi lo oscurò…
Scopro che un giorno l’hanno bandito,
come un segreto da non esser udito.
Ma cosa ha fatto? Perché fu scordato?
Forse il coraggio gli fu condannato?
Lottava per chi non aveva potere,
sfidava i signori e non aveva bandiere!
Eppure nel cuore di chi l’ha incontrato,
Cipollino non è mai stato scordato!
Cipollino, Cipollino,
un ribelle un po’ bambino!
Dalla terra d’Italia spuntò,
ma qualcuno poi lo oscurò…
Ma io lo ricordo, e so che anche tu,
non si può cancellare chi lotta laggiù!
E se un giorno nel vento sentirai la sua voce,
saprai che Cipollino non tace!
Un grazie a Gianni, scrittore geniale,
che ci ha donato un mondo speciale.
Le sue parole di libertà
parlano a tutta l’umanità.
Ora lo so, ora ho capito,
perché il suo nome è stato bandito.
Se un fiore sbocciato lo vuoi sotterrare,
tornerà più forte, pronto a lottare!
Cipollino, Cipollino,
un ribelle un po’ bambino!
Dalla terra d’Italia spuntò,
ma qualcuno poi lo oscurò…
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