Thozu – “Città dei Matti”

Un viaggio notturno attraverso i vicoli di Trieste, cullata dal mare e sferzata dal vento

“Città dei Matti” di Thozu è un viaggio notturno e viscerale,
un inno poetico e ribelle a Trieste e a chi la abita fuori dagli schemi.
Mentre la città sembra dormire tranquilla, cullata dal mare mosso dal vento,
il narratore vaga insonne tra pensieri feroci, i ricordi e la ricerca di un senso.
È un racconto potente di esclusione e appartenenza,
dedicato alle “menti scappate” che trovano la propria risonanza lontano dal comune buonsenso.

La notte non posso dormire
Lasciato il silente patire
Nel buio forti passi di voci
Rifugio ai pensieri feroci
Io naufrago muto alla deriva
Cercavo una nuova mia terra nativa

Vasto cobalto, oro luccicante
Ancora ignota la fine che attende
Ricordo, oltre una curva del monte
Rubino fiammeggiare a ponente
Limite il molo, che credevo all’ostro
Vero limite ai sogni solo il mio sguardo

Ma invece tu dormi
Trieste tranquilla
Il mare si muove
Stasera ti culla
Se il vento che urla
Il mare ti spezza
Tra refoli e spruzzi
Sei ancora più bella

La notte non voglio dormire
Mi aggiro tra scorci ristretti a finire
Tra fischi, sussurri e abbaiar di bottini
Catene per non farmi portare dal vento
La vecchia città non ancora distrutta
Un gatto che osserva qualcuno che passa

Le stelle a cui ho fatto promesse
I muri mi parlano, le storie le stesse
Una linea separa, una linea ci unisce
Tutto si può, tranne quello che serve
Sirene dal porto che cerco di prendere
Pezzi di futuro che non voglio più perdere

Ma invece tu dormi
Trieste tranquilla
Il mare si muove
Stasera ti culla
Se il vento che urla
Il mare ti spezza
Tra refoli e spruzzi
Sei ancora più bella

La notte tra poco finisce (finisce)
Mi oriento col sole che nasce
Cercavo il mio nido, un posto più caldo
Ho trovato un motivo, qualcosa che sento

Le tracce profonde di un cambiamento
Scoperta dell’uomo escluso che è al centro
Al di là del comune, normale buonsenso
Recluso da carte, negato il consenso

Progetto di un viscerale racconto
Sdraiato sul colle, eroi che rammento
Rottami di guerre distrutti di dentro
Menti scappate marchiate da un timbro

Risonanza in cui vibro
Di arte mi inebrio
Uscendo dal guscio
Un dubbio che lascio
Finalmente capisco
Il sentiero percorso

Dal pensiero ai fatti
Ancora combatti
Uniti e compatti
Città dei matti

Città dei matti
Fedele ai suoi patti

Ma invece tu dormi
Trieste tranquilla
Il mare si muove
Stasera ti culla
Se il vento che urla
Il mare ti spezza
Tra refoli e spruzzi
Sei ancora più bella

Sempre più bella


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