SteampunkPlagueDoctor non è solo un progetto musicale, ma un’entità artistica complessa, un alter ego profondo nato dalla visione di un personaggio già affermato nel vibrante mondo dello steampunk. Il progetto fonde due immaginari apparentemente distanti: la figura arcana e misteriosa del Medico della Peste, simbolo di morte, superstizione e antiche paure, con l’universo affascinante dello Steampunk, intriso di ingranaggi, alchimia e mistero in un contesto di ispirazione vittoriana. Ne scaturisce un personaggio che cammina tra le epoche, metà scienziato e metà profeta oscuro, un viaggiatore che osserva l’umanità attraverso le sue ferite più profonde.

Il nome stesso, “SteampunkPlagueDoctor”, è una dichiarazione di intenti: la prima parte rappresenta l’anima creativa del progetto, mentre “Plague Doctor” incarna la dimensione più oscura, il custode delle paure recondite, colui che attraversa la peste, la morte e il silenzio. Insieme, formano una maschera che va oltre la semplice estetica, diventando un ponte tra musica, immaginazione e la vita reale.
Il legame tra il chi anima il progetto e la sua creazione è indissolubile: per SteampunkPlagueDoctor, cosplay e musica sono la stessa cosa. Il cosplay crea il corpo del personaggio, mentre la musica ne crea la voce. Quando l’artista sale sul palco o entra in scena, non si limita a interpretare un Medico della Peste Steampunk, ma egli diventa SteampunkPlagueDoctor. La maschera, in questo contesto, non è un semplice travestimento, ma “il volto che non può mentire, l’ingranaggio che muove le mie parole“. La missione di SteampunkPlagueDoctor è quella di ricordare che “la morte è memoria, il dolore è creazione, il metallo è vita“: il personaggio non è solo intrattenimento, ma diventa una “liturgia industriale per chi vuole sentirsi vivo nel caos“.
Dalla presenza scenica all’Universo musicale
Il suo obiettivo non è meramente creare musica o performance, ma edificare un universo narrativo completo, un vero e proprio teatro dove il pubblico è invitato a entrare e a perdersi. La sua arte è pensata per chi possiede il coraggio di guardare nel buio, di ascoltare le voci che altri preferiscono ignorare. La musica, pur essendo un prodotto dell’intelligenza artificiale, è la voce attraverso cui questa visione profonda si manifesta, plasmata e guidata dalla sensibilità e dalla presenza scenica del personaggio steampunk che anima il progetto.
Sul piano musicale i brani sono nati come veri e propri esperimenti, mescolando sound pesante come l’industrial metal con canti arcani, a volte in latino o tedesco, per narrare miti, leggende e visioni apocalittiche. Questa fusione si è evoluta, con la maturità artistica, con l’inclusione di canti gregoriani, creando un sound caratteristico. Nei testi, generalmente, si intrecciano tre anime principali: l’oscuro (storie di morte, rituali, demoni come Necrodomus, Azazel, Mhalameth), il mitologico (eroi antichi, divinità egizie, leggende nordiche e islandesi) e il simbolico (il fuoco, il tempo, l’ingranaggio, la macchina, l’anima stessa intesa come motore). La musica diventa una narrazione che porta in sé un significato nascosto, un messaggio, trasformando le ferite dell’umanità in pura energia.
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