Ludwig der Maschinenmann

16 Giugno 2025
SteampunkPlagueDoctor

Al centro dell’idea dietro “Ludwig der Maschinenmann” c’è la resurrezione di Beethoven, non più nella sua forma umana, ma come macchina forgiata in ferro e titanio. Questa visione stravolge l’idea stessa di sinfonia, trasformandola in un sound industrial, una fusione tra il classico e l’estremo, dove la musica diventa rivoluzione eterna.

L’ascolto si apre con un’introduzione corale sussurrata in latino, che evoca un’atmosfera solenne e liturgica: le voci, come echi dal buio, annunciano il “Signore delle corde”. Da qui emergono e si fondono sonorità tipiche dell’industrial metal:  archi stridenti e ritmiche meccaniche dipingono il genio risorto, ora fatto di bulloni serrati e occhi d’acciaio.

Il direttore d’orchestra diventa il Dirigent aus Titan, che non guida più con una bacchetta, ma con pugni e catene, muovendo un’orchestra meccanica e devastante: il classico dunque esplode, ribellandosi alle sue antiche forme.

Il ritornello, in italiano e tedesco, celebra il direttore, con una movimento sinfonico che schiaccia il tempo e il maestro Ludwig che si erge come forza furiosa ed eterna. Domine chordarum, filius fulgoris.

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